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ADUC: AEROPORTI ITALIANI, DIRE “DISASTRO” È IL MINIMO

Vincenzo Donvito, presidente dell’Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, rende conto in una nota: Aeroporti italiani. Raggiungerli, che disastro!

“Continuiamo il nostro viaggio in alcuni aeroporti italiani per verificarne funzionalità e raggiungibilità (qui gli ultimi due interventi su: Firenze: https://www.aduc.it/comunicato/aeroporto+firenze+lilliput+gigante+pericoloso_26423.php e la raggiungibilità di Pisa da Firenze: https://www.aduc.it/comunicato/aeroporti+toscana+com+difficile+usare+pisa+firenze_26429.php). Oggi ci avvaliamo dei dati statistici raccolti dal sito web www.goeuro.it  su quelli europei preferiti dagli italiani per raggiungibilità (https://www.goeuro.it/voli/aeroporti). Lasciamo stare la classifica dei primi 10 (non aspiravamo a tanto per i nostri aeroporti) che vede in cima Francoforte, Praga ed Amsterdam. Andiamo sui primi 76 e gli italiani li troviamo in questa sequela: Napoli (13esimo posto), Bergamo (14°), Catania (25°), Venezia (34°), Bologna (37°), Roma/Ciampino (47°) Milano/Linate (57°), Palermo (60°), Milano/Malpensa (62°), Roma/Fiumicino (63°). Oltre alle pessime performance dei più importanti aeroporti della Penisola, in evidenza l’assenza di scali importanti come Torino, Genova, Pisa, Bari e – tra gli aeroporti minori ma importanti perché legati a città di grandi flussi turistici e commerciali – Firenze, Cagliari, Olbia e Brindisi”.

“Dire disastro è il minimo–prosegue Donvito–. Responsabilità sì delle società di gestione di ogni specifico aeroporto, ma responsabilità essenzialmente delle amministrazioni e della politica. Che sembrano non vedere al di là del proprio naso e che si beano della loro condizione da Lilliput – eclatante il caso di Firenze. Eppure avere aeroporti in cui, oltre ad atterrare aerei che, per le necessità ambientali e di pista, possano magari andare anche oltre l’Europa, non è un’esigenza che bisticcia con progresso, economia, produttività, imprenditoria e investimenti, anche quelli cosiddetti stranieri. Come non è un’eresia snobbista sentire l’esigenza di aeroporti che siano fruibili dall’utenza a costi contenuti e di facile e veloce raggiungibilità. Usare gli aerei e gli aeroporti non e’ più, finalmente, roba da ricchi, ma far diventare il loro raggiungimento roba da carro bestiame o, tra tempi e costi, comunque da ricchi, è mettere un
bastone tra le ruote di progresso, economia e civiltà”.

E conclude il presidente Aduc: “Ne facciano tesoro coloro che abbiamo mandato a rappresentarci nelle istituzioni e, soprattutto, noi che li abbiamo votati, perché tra le molte cose per le quali dovremmo essere esigenti, non venga trascurata questa determinante voce del nostro futuro economico”.

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