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AGUSTAWESTLAND, UN’AZIENDA GLOBALE PER UN MERCATO GLOBALE

Un efficace posizionamento nel mercato globale, con una presenza in espansione in tutto il mondo, un’importante capacità produttiva in Italia, Regno Unito, Polonia e Stati Uniti e un numero crescente di joint-venture in mercati strategici: questi sono i punti di forza di AgustaWestland, l’azienda elicotteristica di Finmeccanica che ha scelto di adottare un approccio flessibile nello sviluppo delle proprie partnership internazionali in modo da assicurare che le caratteristiche specifiche di ciascun potenziale partner, unitamente alle condizioni proprie di ogni Paese, alle regole che disciplinano gli investimenti esteri, al contesto economico, alle infrastrutture e ai potenziali mercati, contribuiscano a rafforzare il vantaggio competitivo di AgustaWestland sul mercato globale.

L’azienda di Finmeccanica ha concluso accordi di partnership ed avviato programmi di collaborazione con alcuni fra i maggiori produttori elicotteristici europei e statunitensi, ed ha siglato intese con altre importanti società aerospaziali per intraprendere progetti d’interesse comune.
Ciascuna partnership ha una propria specificità: la necessità di creare un polo industriale locale, per lo sviluppo del mercato elicotteristico in Libia, ha guidato l’accordo Libyan Italian Advanced Technology Company (LIATEC); in altre situazioni il livello tecnologico del mercato e del Paese hanno giustificato un approccio differenziato. È sicuramente il caso dell’emergente mercato indiano, dove la società ha recentemente costituito una joint-venture con il Gruppo Tata per assemblare l’elicottero AW119 e, nello stesso tempo, sta avviando una partnership con il gruppo pubblico HAL per soddisfare le esigenze del locale mercato militare per gli anni a venire. Anche in Giappone AgustaWestland ha posto in atto partnership con le principali aziende aerospaziali, tra cui la Kawasaki, che costruisce l’elicottero AW101 su licenza per il programma della Marina Militare giapponese.
Negli Stati Uniti la società ha  optato per una strategia di forte presenza industriale diretta, oggi rappresentata dallo stabilimento di Philadelphia, dove vengono assemblati alcuni modelli dell’azienda, e ha avviato collaborazioni rilevanti: con la Bell Helicopter tramite la joint-venture Bell Agusta Aerospace Company per lo sviluppo del convertiplano BA609, e con la Boeing per offrire l’AW101 per la gara indetta dal Pentagono per selezionare il prossimo elicottero presidenziale statunitense.

In alcuni casi, come la Turchia, la partnership è così significativa che una nuova variante di un prodotto AgustaWestland già esistente viene sviluppata congiuntamente con il coinvolgimento non soltanto del partner strategico diretto ma anche di un numero rilevante di aziende aerospaziali e elettroniche locali. In altri casi la partnership prevede che l’AgustaWestland intervenga da un punto di vista tecnico e industriale, supportando i partner locali nello sviluppo del proprio elicottero: è ciò che potrebbe presto accadere in Russia dove già esiste Helivert, una joint venture in collaborazione con la Russian Helicopters, controllata dal gruppo JSC UIC Oboronprom, per la realizzazione di una linea d’assemblaggio finale dell’AW139 in configurazione civile. Obiettivo strategico dell’operazione è la capacità di soddisfare le richieste dei mercati civili in Russia e nei Paesi della CSI con un modello AgustaWestland assemblato in loco.

Anche in Cina, dove lo sviluppo di una base industriale locale riveste un ruolo essenziale per instaurare relazioni di lungo periodo con i clienti, è stata costituita nel 2005 la Jiangxi Changhe Agusta Helicopter (CAH), una società con la cinese AVIC II, che ha dato un impulso fondamentale alla crescita di AgustaWestland sul mercato cinese. La joint-venture ha due funzioni principali: lo stabilimento è responsabile dell’assemblaggio finale e delle consegne dell’AW109 Power sul mercato cinese e provvede anche alla produzione di componenti dell’AW109 Power, come la fusoliera, il trave di coda e lo stabilizzatore di coda. La CAH è anche il centro di servizio di riferimento per i modelli AW109, AW119 e Grand, nel fornire assistenza ai clienti locali, e di recente ha avviato la consegna in Italia di elicotteri completi destinati al mercato mondiale.

La natura delle partnership della società non riguarda esclusivamente la piattaforma elicottero. Un esempio di joint-venture in questo senso è rappresentato da Rotorsim, il consorzio con la CAE finalizzato alla simulazione e all’addestramento. Questo settore sta acquisendo una rilevanza sempre maggiore, perché il mercato registra una crescita costante della tendenza a chiedere, oltre alla piattaforma, gli strumenti che consentano di sfruttarne appieno le caratteristiche. Ulteriore esempio di questo trend è l’Aviation Training International (ATIL), la joint-venture creata con Boeing per la fornitura di servizi relativi all’addestramento del personale dell’Esercito britannico che impiega gli elicotteri Apache AH Mk1.

Questa forte caratterizzazione internazionale della società la rende, tra l’altro, meno esposta ad eventuali fluttuazioni di carattere economico che possono colpire in luoghi e tempi diversi e con intensità differenti, come ha dimostrato la recente crisi economica mondiale. Ciò consente una struttura dei costi non limitata dall’andamento di una o due valute. Il posizionamento competitivo di AgustaWestland in un mercato che attribuisce valore e importanza sempre crescenti al contenuto avionico di ogni piattaforma, trae anche vantaggio dall’aver già sviluppato le proprie capacità nel settore al punto da essere presente in qualità di «system integrator».

Tale capacità le consente di rispondere alle esigenze dei propri clienti in maniera più efficace e con tempi di risposta più ridotti, collocandosi così più in alto nella catena del valore e con la capacità di procedere autonomamente all’aggiornamento dei propri elicotteri, di pari passo con l’emergere di nuove tecnologie; e nel contempo di procedere più facilmente all’integrazione dei contributi dei propri soci, di rispondere a specifiche esigenze dei clienti o di trasferire a un partner un più ampio portafoglio di tecnologie e know-how.             (ROMINA CIUFFA)

Anche su SPECCHIO ECONOMICO – Febbraio 2011

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