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FLYING ON

FRANCO MALERBA: GLI ASTRONAUTI DEL FUTURO DOVRANNO ESSERE ANCHE BRAVI AGRICOLTORI

“Gli astronauti del futuro, quelli che parteciperanno alla colonizzazione della Luna e all’esplorazione di Marte, dovranno anche essere bravi agricoltori perché, come nel famoso film ‘The Martian’ con Matt Damon, dovranno imparare a rendersi autonomi dai rifornimenti di cibo provenienti dalla Terra”. Franco Malerba, il primo astronauta italiano che andò in orbita il 31 luglio del 1992 a bordo dello space shuttle “Atlantis”, sarà presente in questa edizione di Fly Future, a Roma il 23 e 24 maggio presso l’Università Europea di Roma (via degli Aldobrandeschi, 190). Le celebrazioni del trentennale di questa storica missione si apriranno durante questo evento dedicato agli appassionati del volo e a coloro che, soprattutto tra i giovani, intendano trovare un’opportunità lavorativa nel settore dell’aviazione e dello spazio. Malerba racconterà la sua missione e le prospettive del volo spaziale.

Matt Demon in “The Martian”

Franco Egidio Malerba (Busalla, 10 ottobre 1946) è un ex astronauta, militare e politico italiano. Ufficiale di complemento per la Marina Militare, è stato il primo astronauta italiano della storia, avendo fatto parte dell’equipaggio portato in orbita dallo Space Shuttle Atlantis il 31 luglio 1992 nel corso della missione STS-46 (nella foto sotto): Wikipedia così lo introduce nella voce a lui dedicata. “La mancanza di gravità nello spazio? Sì, ero un po’ preoccupato delle vertigini, ma poi mi sono accorto che ci si diverte molto”, ricorda Malerba.

L’equipaggio della missione STS46 dello ShuttleAtlantis. Da sinistra Marsha Ivins,Claude Nicollier, Andrew Alle, Jeffrey Hoffman, Loren Shriver, Franklin Chang-Diaz e Franco Malerba

Sullo shuttle Atlantis Malerba portò nello spazio il laboratorio Eureca ed il “satellite a filo” italiano, detto il Tethered. “È uno dei pochi umani che hanno visto la Terra come… un mappamondo”, è scritto sul suo sito: ha trascorso otto giorni nel cosmo compiendo 126 orbite attorno al pianeta portando la tecnologia italiana al battesimo dello spazio. Oggi è ancora un attore del mondo spaziale, che propone con immagini dallo spazio la scoperta delle bellezze e delle fragilità del nostro pianeta, ha svolto carriera politica in Europa, assiste piccole aziende spaziali innovanti europee vincitrici di progetti Europei H2020, contribuisce alla diffusione della cultura scientifica con l’organizzazione annuale del Festival dello Spazio di Busalla, partecipa a convention, è consulente della Commissione Europea, mette in scena dello spettacolo teatrale Viaggio nello spazio assieme all’Orchestra classica di Alessandria di Luciano Girardengo, in cui si che narra il fascino dell’esplorazione spaziale. Nel 2004 ha partecipato, quale attore al film di fantascienza benefico “InvaXon” (Alieni in liguria) del regista Massimo Morini, interpretando se stesso, astronauta della fantastica vicenda.

 

È inoltre giornalista pubblicista dal 2001, collabora con La Stampa-Tuttoscienze, il Secolo XIX e il Corriere Innovazione, ed è autore di due libri: La Vetta/The Summit, ove racconta in chiave personale le complessità e l’emozione di conquistare una vetta oltre la Terra; e Professione Astronauta, testo autobiografico sotto forma di intervista in cui rivela il backstage della sua rincorsa per ottenere l’imbarco sulla missione spaziale.

Questa la sua entrata nello shuttle, descritta nel suo sito ufficiale:

“Nel 1977 Malerba si era candidato alla prima selezione di astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e fra migliaia di candidati, si era classificato fra i quattro candidati europei finalisti per il ruolo di Payload Specialist della prima missione dello Spacelab.

Ma l’ESA, alla prima esperienza con una selezione di astronauti, aveva accettato le condizioni della NASA di reclutare solo tre astronauti per la prima missione Spacelab e Malerba viene escluso dalla competizione europea, nonostante l’Italia sia il secondo contribuente del programma Spacelab. Siamo nella primavera del 1978, l’anno terribile del rapimento e dell’assassinio dell’on.le Aldo Moro, presidente del Consiglio dei ministri, e non sorprende che il governo e la diplomazia italiana siano impegnati in quel momento così tragico per l’Italia su altre priorità che la promozione astronautica europea.

Gli viene allora offerta dall’ESA una posizione di visiting scientist per due anni al Centro ESTEC dell’ESA, a Noordwijk, nei Paesi Bassi, nella divisione specializzata nella fisica dei plasmi ionosferici, per incrementare il suo curriculum spaziale in vista di possibili missioni future e qui lavora allo sviluppo, al collaudo, e alla qualifica di un esperimento, detto PICPAB che volerà nello spazio con la prima missione Spacelab nel 1983.

Nel 1989 si svolge un’altra selezione di astronauti; questa volta è l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che assieme alla NASA progetta il satellite Tethered e cerca colui che sarà il Payload Specialist, ovvero lo scienziato di bordo responsabile del programma scientifico di quella missione nello spazio. Malerba si presenta, supera nuovamente le selezioni scientifiche e mediche di ASI e NASA; assunto dall’ASI, viene assegnato al Johnson Space Center della NASA a Houston per l’allenamento al volo spaziale.

Nel settembre 1991 viene definitivamente designato Prime Payload Specialist per la missione STS 46 – TSS-1, il biglietto di volo è finalmente nelle sue mani.”

Franco Malerba, a Fly Future 2022.

 

 

 

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