Trieste, 17 dicembre 2021. Dal punto di vista logistico, l’aeroporto di Trieste è “baricentrico” in quanto possiede intermodalità, includendo la fermata della ferrovia i cui binari arrivano al porto di Trieste e a quello di Monfalcone, come tutti i collegamenti che stradali e ferroviari per i retroporti e per gli interporti. “Siamo la base logistica di collegamento per l’Europa”, così Marco Consalvo, direttore generale di Trieste Airport, gestore l’Aeroporto regionale del Friuli Venezia Giulia, controllato per il 55% dalla 2i Aeroporti e per i restanti 45% dalla Regione Friuli Venezia Giulia, commenta all’agenzia Dire la proposta avanzata dalla giunta regionale per un potenziamento del lato merci dei traffici aeroportuali.
“I due anni di pandemia sono stati devastanti per tutti gli aeroporti–spiega Consalvo–, quindi anche per l’unico scalo internazionale del Friuli Venezia Giulia (Ronchi dei Legionari, Gorizia). Le perdite nel 2020 hanno superato il 70%, nel 2021 si assesteranno sul 50-60%, dovuto alle restrizioni sulla mobilità delle persone. Perdite trascurabili invece sulla parte merci, da cui l’opportunità di potenziare un ramo che già trova terreno fertile”.
Prosegue: “Il porto di Trieste soprattutto è uno dei porti principali anche in Europa, mentre il nostro bacino d’ utenza per la parte passeggeri piccola. Ribilanciare con le merci significa ulteriormente che questa piattaforma logistica possa avere poi una una prospettiva in futuro sempre più più consistente”. Trieste Airport si è già mossa in questa direzione: “Stiamo parlando con vari operatori cargo. Stiamo cercando un operatore cargo che faccia solo attività cargo, non passeggeri. Questo ci consentirebbe sicuramente un significativo incremento del business delle merci”, conclude.