L’Easa aveva presentato il suo piano di energia per eliminare le emissioni di monossido di carbonio (Co2) entro il 2050: ora bisogna lavorare. Per l’Environmental Protection Agency, l’aviazione produce il 9 per cento delle emissioni dei trasporti negli Stati Uniti e il 3 per cento della produzione nazionale di gas serra. Per questo si guarda a una generazione di aerei completamente elettrici e ibridi. Così, a supporto del programma Electric Powertrain Flight Demonstration (EPFD) dedicato al volo elettrico nell’ambito del più vasto Integrated Aviation Systems Program (IASP), 74 milioni di dollari di sovvenzione sono stanziati dalla NASA a favore della MagniX USA Inc di Redmond, Washington, compagnia con base Everett, da distribuirsi in cinque anni utili ad introdurre tecnologie di propulsione elettrica nelle flotte aeree della nazione americana entro il 2035.
Insieme alla MagniX, che progetta e costruisce motori elettrici per aerei, la NASA ha selezionato la GE Aviation (GE) di Cincinnati, sussidiaria di General Electric, che ha ricevuto 179 milioni di dollari.
In questo prossimo lustro, le aziende selezionate si occuperanno di condurre dimostrazioni di test a terra e in volo delle tecnologie EAP applicabili ai trasporti aerei commerciali, parteciperanno ad altri progetti NASA sullo sviluppo dell’EAP, sulla strumentazione per i test di volo e sull’analisi dei dati, stimoleranno sviluppi a spirale di sistemi e tecnologie EAP di classe megawatt.
“La NASA e i suoi partner accelereranno la transizione delle tecnologie di propulsione degli aerei elettrici in prodotti commerciali e saranno un catalizzatore per la crescita economica”, ha affermato Robert Pearce, Associate Administrator per l’Aeronautics Research Mission Directorate (ARMD) a Washington DC.
Roei Ganzarski, CEO di MagniX e presidente del CDA della Eviation, ha dichiarato: “MagniX continuerà ad assumere e crescere”. La società impiega circa 55 persone presso la sua sede di Everett. Fondata nel 2009, MagniX ha collaborato con l’Eviation Aircraft di Arlington e, con essa, sta dando vita ad un aereo per pendolari completamente elettrico: si chiama ALICE, ha nove posti, due motori elettrici MagniX e una batteria agli ioni di litio da 8.200 libbre. La spedizioniera DHL Express ne ha già ordinati una dozzina nella versioni cargo.
Gli aerei elettrici, poi ibridi, svolgeranno un ruolo fondamentale nell’ambito dell’aviazione commerciale, principalmente a supporto di voli inferiori a 500 miglia. Solo poche settimane fa, ad agosto, nell’aeroporto inglese di Exeter, l’Electric Eel, un Cessna 337 Skymaster modificato per fungere da piattaforma di studio sul volo ibrido, ha compiuto il primo volo di 130 km; nel 2020 la startup francese VoltAero ha testato con successo il suo velivolo ibrido presso l’aeroporto di Royan-Médis in Francia; in Gran Bretagna Eag (Electric Aviation Group) ha presentato Hera, Hybrid Electric Regional Aircraftil, l’aereo ibrido più grande del mondo, in grado di ridurre del 60% le emissioni inquinanti e di trasportare 70 persone (obiettivo 2028); in Slovenia già vola il primo aereo elettrico certificato, della Pipistrel. Sono gli aerei del futuro, e del presente. A Roma in questi giorni ha “sfilato” Volocopter, nel progetto Volocity, il primo taxi elettrico a decollo verticale, con un’attesa triennale di inizio attività.
“GE Aviation e magniX effettueranno dimostrazioni di terra e di volo del sistema di propulsione integrato di classe megawatt per convalidare i loro concetti e i benefici del progetto per le future configurazioni di velivoli a propulsione di velivoli elettrici”, ha affermato Gaudy Bezos-O’Connor, project manager per la dimostrazione di volo dei propulsori elettrici presso il Langley Research Center della NASA in Virginia.