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ALITALIA, M5S: «IN ITALIA LO SPORT PIÙ DIFFUSO È QUELLO DELLO SCARICABARILE E SEMBRA CHE IN ALITALIA SIA PARTICOLARMENTE PRATICATO»

Roma, 14 marzo 2017. «I dati Enac sul traffico aereo 2016, appena resi pubblici, evidenziano per il trasporto aereo un quadro roseo. Negli aeroporti italiani i passeggeri nel 2016 sono stati 164.368.109, un più 4,8% rispetto al 2015 e anche il trasporto cargo (merce + posta) ha segnato un più 6,1% rispetto al 2015. Aumenti questi che hanno comportato un maggior numero dei movimenti aerei, pari a un più 2,4%, per soddisfare la crescente domanda di mobilità. A gioire per questi dati sono tutte le compagnie aeree tranne una: Alitalia, la nostra ex compagnia di bandiera. Com’è possibile?», chiedono i deputati M5S della Commissione Trasporti.

«Com’è possibile infatti che con trend in crescita di queste proporzioni e un prezzo del petrolio mai così basso la nostra ex compagnia di bandiera ha chiuso il 2016 con 600 milioni di debiti quando tutte le altre compagnie hanno festeggiato con enormi guadagni? Nel nostro Paese lo sport più diffuso è quello dello scaricabarile e sembra che in Alitalia sia particolarmente praticato. Da una parte abbiamo il management che attribuisce la colpa di questo disastro ai dipendenti, ancora arroccati ai vecchi privilegi dell’ex monopolista pubblico ormai non più ipotizzabili in un mercato ipercompetitivo come quello del trasporto aereo, dall’altra i dipendenti che viceversa accusano i vertici societari di miopia strategica che hanno portato ad politica industriale fallimentare e a tagli ingiustificati in comparti (ad esempio la manutenzione interna) decisivi al decollo aziendale. Chi avrà ragione in questo scontro? Come si dice: tra i due litiganti il terzo gode, e ormai la situazione è così gravemente compromessa che le compagnie straniere, come avvoltoi, stanno da tempo volteggiando sopra il nostro prezioso mercato».

«Sono mesi che attendiamo il nuovo piano industriale di Alitalia – sottolinea la deputata M5S Roberta Lombardi che con la commissione Trasporti sta seguendo il caso Alitalia –  domani si riunirà nuovamente il Cda. Sarà la volta buona? Lo speriamo tutti perché solo esaminando il nuovo piano industriale potremmo farci un’idea della sua efficacia e confrontarci a ragion veduta con tutti gli attori coinvolti in questa delicatissima partita a partire dal Governo nazionale. Alitalia deve tornare ad essere un orgoglio e non l’ennesima perdita industriale per l’intero Paese; ma temiamo che fin quando non ci saremo liberati di un Governo che ha come ministro dello sviluppo economico uno come Calenda, che fedele al suo nome pensa di risolvere i problemi industriali del Paese rinviandoli alle calende greche, difficilmente Alitalia come altre aziende strategiche del nostro paese si risolleveranno», concludono i deputati M5S.

Ricevuto da Romina Ciuffa
 
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